martedì 29 marzo 2011

Roma, 29 mar. (TMNews) - Il leader libico Muammar Gheddafi è pronto a lasciare la guida del Paese a condizione che sia il figlio Saif al Islam a prendere il suo posto. Stando a quanto riferito da una fonte "ben informata" libica al quotidiano Asharq Al Awsat, Saif avrebbe già avuto una serie di incontri con funzionari britannici, francesi, americani e italiani per discutere l'ipotesi di sostituire il padre per un periodo di transizione di due e tre anni, garantendo in cambio il cessate il
fuoco e l'avvio di negoziati con i ribelli.

Il periodo di transizione sarebbe necessario per avviare il processo di democratizzazione del Paese, sottolinea il quotidiano. Il secondogenito di Gheddafi avrebbe anche chiesto garanzie per il padre e la sua famiglia da un eventuale processo. Abdul Monem al-Houni, portavoce del Consiglio di transizione libico creato dai ribelli a Bengasi, ha dichiarato al quotidiano panarabo che la proposta di Saif di sostituire il padre non è altro che un tentativo di guadagnare tempo e di raggirare l'opinione pubblica.

Oggi il colonnello ha chiesto al gruppo di contatto che si riunisce a Londra di mettere fine "all'offensiva barbara" in Libia e nello stesso tempo ha aperto alla possibilità di una trattativa ma gestita dall'Unione africana anche sull'ipotesi di esilio: "Lasciate che sia l'Ua a gestire la crisi, la Libia accetterà tutto quello che l'Ua deciderà", ha dichiarato il Raìs.

"Lasciate la Libia ai libici, state eseguendo un'operazione di sterminio, state distruggendo un popolo che viveva in pace e in sicurezza, state per distruggere un paese in corso di sviluppo", ha aggiunto il colonnello paragonando l'operazione militare alleata in Libia alla campagna di Hitler in Europa.

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